Piccini, Caino, Giunti
Si fa un gran parlare di “alta cucina” di “chef stellati”, di “grande ristorazione”. E spesso ci si interroga sulle reali abilità di un cuoco, ci si chiede se per caso il suo grande successo non derivi da una buona operazione di marketing, dalla moda oppure dall’uso di materie prime di “lusso”.
Valeria Piccini del ristorante Caino ha scritto un testo in cui racconta le sue ricette, anche quelle più famose. E lo fa in maniera semplice, con descrizioni alla portata un po’ di tutti.
La cucina di Valeria Piccini è una cucina molto legata al suo territorio e alla tradizione culinaria della zona (la cucina di sua suocera Angela, quella che nel 1971 aprì il locale), rivista eriletta con i suoi occhi, con un taglio più “moderno” e scanzonato, ma con una semplicità ed un rispetto della materia prima che è davvero quella dei grandi maestri.
Le materie prime usate non si nascondono dietro il paravento del lusso, pochissime apparizioni di fegato grasso e tartufo, contro molto utilizzo del baccalà, delle interiora, del quinto quarto, alimenti che hanno segnato il percorso gastronomico di Valeria, “ragazza di campagna” come lei stessa si definisce. Molte verdure quali il cavolo nero, il cipollotto, il pomodoro.
Presentazioni asciutte, semplici, ma raffinate. Da una grande donna in cucina quale è Valeria.
Un libro da consigliare a chi voglia avvicinarsi ad una cucina toscana “nuova”, a chi voglia provare ad innovare, a cucinare cose semplici e raffinate, ricette che vanno bene per una domenica in famiglia, per un invito importante, ma anche per una giornata normale .. perché sono semplici nella loro perfezione.