Bertola, A neve ferma, TEA
Delizioso romanzo umoristico che scimmiotta il genere rosa, in cui amori e avventure si intrecciano in una rinomata pasticceria torinese e culminano in un concorso che eleggerà la nuova regina dell’arte dolciaria. La storia ruota intorno alle vicende di cuore e di cucina dei Delacroix, facoltosa famiglia proprietaria della pasticceria, e dei loro dipendenti, in un vortice di segreti, equivoci e albumi montati “a neve ferma”.
Lettura poco impegnativa ma acuta e a tratti decisamente esilarante, molto godibile soprattutto per gli appassionati di cucina che troveranno un motivo d’interesse in più nelle preparazioni descritte e nella creazione delle ricette al concorso; i più attenti riconosceranno il cameo di Fabio Picchi, cuoco di fama internazionale e patron del “Cibreo” di Firenze.
Stefania Bertola, affermata traduttrice dall’inglese (McCall Smith per Guanda) e autrice di testi per radio e televisione, si cimenta con il romanzo conservando la consueta verve e alternando con maestria slang giovanilistico e linguaggio letterario per seguire i movimentati eventi narrati.
DAL LIBRO
“Senti un po’, tu” disse Corrado Delacroix, con una punta di cortese disprezzo.
Emma si immobilizzò all’istante, nello stile messo a punto da tanti conigli al minimo sentore di pericolo. Se non le tremavano le orecchie, non era per cattiva volontà. Si sentiva la traccia di lacrima sulla guancia che sfrigolava come una cicatrice, e intuì anche la presenza di una gocciolina al naso. Adesso mi licenzia, pensò, e così perdo amore e lavoro in mezz’ora, proprio come all’inizio dei film.
“Sei tu quella che ha fatto quel dolce di pere?”
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