di Enzo Raspolli

LA STORIA SEMISERIA DELLA CUCINA ITALIANA. Introduzione

Ho proposto a Rossanina di costruire un nuovo ramo dell’albero di coquinaria dedicato alla storia della cucina italiana.

La sciagurata rispose, avrebbe detto il Manzoni, ma io posso testimoniare, a sua discolpa, che aveva il boccone in bocca.
E quindi mi sento autorizzato ad andare sul culturale, tanto per dire in che tempi viviamo.
Il punto di partenza è semplice.
Io ho la “Storia della cucina italiana” di Francesco Alberini che è a mio modo di vedere il libro più divertente e corretto in materia e che, nello stesso tempo, è ormai introvabile.
Questo mi apre la strada per scrivere a mia volta una “storia semiseria della cucina italiana” applicando un metodo che forse non è filologicamente corretto, ma che compensa le aspirazioni del mio io.
Ho un io aspirato, di quelli vecchio modello, di prima dell’arrivo dell’intercooler.
Copierò le idee di Alberini, o almeno quello che ne capisco, saccheggiando il suo grande libro e ad esse aggiungerò qualcosa di mio, chiacchiere e pinzillacchere.
Quindi mi coprirò con la scienza di un altro per poter contrabbandare qualche mia banalità, ma il lettore non saprà quali sono le parti “nobili” e quali sono le aggiunte apocrife.
Dite che è scorretto?
Esatto.
Ma si farà pure una legge che faccia scomparire anche questo reato ! Basta aspettare. Nel frattempo io mi diverto.
Poi naturalmente ho comprato, e financo letto, altri libri e li citerò in modo che chi vuole li possa acquistare dando adeguato smercio alle librerie, che sono i negozi più commoventi che io conosca.
Non so di quanti capitoletti sarà questa storia semiseria. Al momento di scrivere la prefazione siamo a 4 capitoli e siamo alle soglie della grande cucina imperiale romana.
Da questo si vede anche la serietà della pubblicazione, che peraltro è fatta esclusivamente per gli amici di Coquinaria, alcuni dei quali si ritroveranno nelle pagine che andranno a seguire.

Basta, ora si incomincia, e ricordatevi che non ci sono ricette, qui si studia. Per la miseria.
Chiara, zitta e mettiti a sedere …….