Per oggi ho scelto un'altra poesia di Wislawa Szymborska, a cui - me ne rendo conto - tendo spesso, e con ogni umore.
Quella di oggi completa il discorso della settimana scorsa. Ha, tra l'altro, due cose in comune con i versi di Caproni: una rosa e una certa vena paradossale, che in questi giorni mi si confà. Il pendolo ha smesso di oscillare, ho scelto: futuro.
A voi l'augurio di godervi il tempo che vi fa stare meglio, e un abbraccio.
Nulla due volte
Nulla due volte accade
né accadrà. Per tal ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma che cos'è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, malvagia ora,
dài paura e incertezza?
Ci sei - perciò devi passare.
Passerai - e qui sta la bellezza.
Cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua.
(La bella e musicale traduzione è di Pietro Marchesani)
Quella di oggi completa il discorso della settimana scorsa. Ha, tra l'altro, due cose in comune con i versi di Caproni: una rosa e una certa vena paradossale, che in questi giorni mi si confà. Il pendolo ha smesso di oscillare, ho scelto: futuro.
A voi l'augurio di godervi il tempo che vi fa stare meglio, e un abbraccio.
Nulla due volte
Nulla due volte accade
né accadrà. Per tal ragione
si nasce senza esperienza,
si muore senza assuefazione.
Anche agli alunni più ottusi
della scuola del pianeta
di ripeter non è dato
le stagioni del passato.
Non c'è giorno che ritorni,
non due notti uguali uguali,
né due baci somiglianti,
né due sguardi tali e quali.
Ieri, quando il tuo nome
qualcuno ha pronunciato,
mi è parso che una rosa
sbocciasse sul selciato.
Oggi, che stiamo insieme,
ho rivolto gli occhi altrove.
Una rosa? Ma che cos'è?
Forse pietra, o forse fiore?
Perché tu, malvagia ora,
dài paura e incertezza?
Ci sei - perciò devi passare.
Passerai - e qui sta la bellezza.
Cercheremo un'armonia,
sorridenti, fra le braccia,
anche se siamo diversi
come due gocce d'acqua.
(La bella e musicale traduzione è di Pietro Marchesani)
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