di Graziana

DAL MARE. L’acquacoltura

L’ACQUACOLTURA.

L’acquacoltura fornisce il cosidetto pesce d’allevamento.

La tecnica dell’acquacoltura risale a tempi remotissimi, ne abbiamo testimonianza da un bassorilievo trovato nella tomba egizia di Aktihetep del 2500 a.c. e allo stesso periodo risalgono le origini della carpicoltura in Cina.

In Italia, durante l’epoca romana venivano allevate spigole e orate per le quali abbondavano citazioni nei ricettari come ad esempio nel ‘De re coquinaria… di Apicio del I secolo d.c.

Tipi di allevamento

Esistono tre tipi di allevamento:

Intensivo. Con questo metodo i pesci vengono allevati in grosse vasche di acqua dolce o salata e i pesci vengono nutriti con diete artificiali. Se l’allevamento viene fatto in mare aperto i pesci vengono allevati in gabbie galleggianti o sommerse.

Estensivo. Il pesce viene allevato in lagune o stagni costieri e viene alimentato naturalmente con le risorse fornite dall’ambiente. Insomma una specie di riserve naturali.

Semiestensivo. Si tratta di un allevamento estensivo integrato però da un’alimentazione artificiale.

I prodotti di allevamento in genere sono sempre freschissimi, poichè vengono prelevati dall’allevamento nelle quantità richieste dal mercato e arrivano al consumo poche ore dopo essere stati pescati.
Per quanto riguarda il valore nutrizionale, il pesce d’allevamento non si discosta molto da quello di cattura, può succedere che pesce proveniente da allevamenti intensivi siano leggermente più grassi di quelli di cattura, ma come già detto precedentemente si tratti di grasso ricco di omega 3 utile per il buon funzionamento del sistema cardio-circolatorio.

Come viene alimentato il pesce di allevamento?

Da premettere innanzitutto che l’ASL effettua costanti controlli su tutti gli allevamenti con prelievi non solo sul prodotto ma anche sui mangimi e questo riduce di molto i rischi di natura igienico sanitaria per il consumatore. Inoltre chi esercita la professione di allevatore è perfettamente conscio dei danni che potrebbero derivare all’intero settore qualora emergessero situazioni anomale o di irregolarità .
Detto questo, i mangimi utilizzati sono composti da farine di pesce e olio di pesce che non sono dei sottoprodotti bensì dei derivati da pesce fresco di basso pregio commerciale. Vengono inoltre utilizzati prodotti proteici di origine vegetale ( farine di soia). Le farine di carne o prodotti proteici di origine animale non sono da tempo utilizzati.

Per quanto riguarda la conservazione del pesce di allevamento questo segue le stesse regole del pesce di cattura: va conservato in frigorifero va consumato entro due/tre giorni ed inoltre è bene pulirlo prima di metterlo in frigo o in congelatore.

 

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