Come trattare le olive appena colte, per farle diventare "dolci" e quindi commestibili, e come conservarle.
Le olive appena colte, pronte per il frantoio, sono immangiabili.
Se qualcuno di voi ha provato ad assaggiarle, avrà verificato che hanno un saporaccio orribile.
Com'è possibile allora farle diventare come quelle che si comprano bianche o nere, in salamoia, o quelle tanto buone (tipiche del sud) fatte al forno e condite con finocchietto e buccia di mandarino?
O quelle sott'olio nei vasetti alla calabrese?
Sembra complicato, invece è molto semplice.
OLIVE VERDI
Procuratevi innanzitutto delle olive appena colte, ancora verdi, possibilmente di grosse dimensioni.
Per ogni kg di olive, procuratevi 20 g di soda a pezzetti.
Sciogliete la soda in un po' di acqua tiepida.
Mettete le olive in un recipiente di plastica o di acciaio inossidabile, copritele di acqua di fonte fredda e l'acqua nella quale avete sciolto la soda nelle proporzioni spiegate.
Lasciate 24 ore, mescolando un paio di volte il tutto.
Cambiate l'acqua, sciacquate abbondantemente le olive e rimettetele in acqua per 24 ore.
Dopo questo tempo, cambiate di nuovo l'acqua e aggiungete per ogni chilo di olive 100 grammi di sale.
Potete conservare così le olive anche per un anno, in un recipiente chiuso in cantina o in luogo fresco.
OLIVE NERE
Per le olive nere il procedimento è diverso, più semplice, ma più lungo nel tempo.
Difatti, mentre le olive bianche si possono gustare dopo una settimana, per quelle nere bisognerà aspettare un anno.
Procuratevi delle olive mature, appunto, nere, scegliendole sane e grosse.
Mettetele in un bidone di plastica che possa essere chiuso, e per ogni kg di olive aggiungete 120 grammi di sale fino. Coprite di acqua, e mescolate bene. Lasciatele macerare così in luogo fresco, tipo cantina.
Saranno pronte e gustose dopo un anno.
LA SALAMOIA di Stefania Casula
Come ottenere le olive più dolci.
Prima di tutto la possibilità dipende dal tipo di oliva che hai.
Se sono quelle lunghe con un estremo tendente all’appuntito (pitze carroga) la salamoia le rende abbastanza dolci.
Se invece sono le olive tonde renderle dolci adesso che sono verdi è quasi impossibile. Diventano dolci quando sono molto mature e allora “a scabecciu” alla moda nostra o seccate al sole con il sale alla greca è il modo migliore secondo me di utilizzarle.
Comunque ritengo che la prima fase della conservazione sia sempre la salamoia. Quella che si fa in casa mia parte da una proporzione di 100 g. di sale per ogni litro d’acqua Le lasciamo un mese poi si cambia la salamoia con una meno concentrata g.80 di sale per ogni litro d’acqua. Possono mangiarsi dopo circa un ulteriore mese e durano anche due anni sempre belle sode.
Poi per accelerare il consumo ne prelevo una piccola quantità (relativamente piccola visto quanto sono ghiotta di olive) con tre o quattro taglietti longitudinali e metto in uno scolapasta coperte di sale. Dopo tre o quattro giorni si prepara una pentola di acqua bollente e le si butta dentro. Quando riprende a bollire si scolano. e si condiscono con un trito di aglio e prezzemolo rosolati e se piace con dell’aceto.
Oppure. le pesto (senza intaccare il seme)e le metto a scolare sotto il sale Faccio bollire dell’acqua con molti spicchi d’aglio sbucciati e ci butto dentro le olive. Le lascio raffreddare e comincio a provare dopo due tre giorni..questo è il modo che preferisco perché rimane il sapore delle olive e non della salamoia.
LA SALAMOIA di Rossanina
Per evitare che mi si dica che siccome le olive 'un mi piacciono io non rispondo, eccomi con un'altra ricettina.
Il fatto che casualmente sia una ricetta (ovviamente da me non testata) per farle in calce, che poi è l'unico metodo in cui le trovo deliziose, è una cosa del tutto secondaria...
2 chili di olive verdi
2 litri di acqua
cenere di legno di bosco
calce viva
per la salamoia:
2 litri di acqua
g. 200 di sale
2 foglie di alloro
due strisce di scorza d'arancia
10 cucchiai da minestra di semi di finocchio
Per togliere l'amaro alle olive occorre metterle in un bagno alcalino e per conservarle occorre metterle sotto salamoia.
Per questa ricetta è importante usare delle olive verdi sane, non troppo grandi né minuscole.
Bucherellate le olive e mettetele in un contenitore in legno.
Preparate una soluzione alcalina con la cenere e l'acqua bollente. Facoltativa l'aggiunta di calce viva.
Se le olive fossero molto mature usate g. 300 di cenere e g. 50 di calce viva, se fossero un po' indietro mettete g. 400 di cenere e 50 di calce viva.
Se avete della difficoltà a reperire la cenere potete sostituirla con g. 50 di carbonato di soda.
L'ideale sarebbe un bagno alcalino più leggero, con minore quantità di cenere prolungato per più tempo: se la concentrazione fosse molto elevata si rischierebbe infatti di ottenere olive dal colore brunito.
Fate riposare le olive nel bagno FREDDO per 12/24 ore in base alla grossezza delle olive.
Controllate che tutte le olive siano sempre immerse e mescolatele di quando in quando.
Per verificare che sia trascorso il tempo necessario, schiacciate il frutto ed il nocciolo dovrà uscire con facilità.
Estraete le olive dal bagno, lavatele benissimo e lasciatele in acqua fredda per 8/10 giorni, rinnovando l'acqua due volte al giorno (in questo modo le olive perderanno l'aroma conferito dal bagno nella soda).
Sgocciolate le olive e mettetele in vasi di vetro. Fate una salamoia con gli ingredienti descritti, fatela freddare, filtratela e versatela sulle olive.
Dopo 15 giorni potete consumare.
Durante tutto il processo sarebbe bene tenere le olive al buio ed al riparo dall'aria, per conservare il colore verde del frutto.
Se durante il periodo di conservazione la salamoia dovesse diventare torbida, filtratela con della carta filtro (anche quella del caffè americano va bene).
Fatela bollire per 10 minuti e poi schiumate con cura. Fate freddare. Nel frattempo tirate fuori le olive dai boccali, lavatele ed asciugatele. Lavate ed asciugate con cura anche i vasi.
Rimettete le olive nei barattoli e versateci sopra la salamoia fredda.